La vulnerabilità è la condizione dell’essere vulnerabile.
Vulneràbile agg. [dal lat. vulnerabĭlis, der. di vulnerare «ferire»]. –Che può essere ferito- e in senso figurato che può essere attaccato, leso o danneggiato; o, riferito a persona, debole, eccessivamente sensibile, fragile.
Quando associamo il pensiero di vulnerabilità saltano fuori sensazioni ed emozioni come l’insicurezza, il non sentirsi all’altezza, la paura
Tutti hanno sperimentato la vulnerabilità nella vita, da quando siamo nati a quando andiamo a fare un colloquio, oppure quando vogliamo chiedere ad un ragazzo/ a di uscire con noi, o quando scopriamo per esempio di aspettare un bimbo. Sono questi i momenti di estrema fragilità e vulnerabilità, ma accompagnati da una forte ambivalenza con quel sentire eccitante e quel mix di coraggio di uscire dalla zona di comfort.
Allora in questa giusta ambivalenza, mi chiedo se questa vulnerabilità non sia davvero l’abilità necessaria per affrontare ciò che la vita ci presenta ed essere disposti ad aprirsi al nuovo.
Accettare la propria vulnerabilità come punto di forza, vuol dire essere nella verità, essere autentici, chiedere aiuto, non nascondere le proprie emozioni, condividere ciò che senti.
Accettare la vulnerabilità ci mette in contatto con il nostro bambino interiore, ci riconnette al sentici piccoli e bisognosi, ma anche creativi e capaci di compassione ed empatia.
E noi donne nella vita sperimentiamo ogni mese questo contatto profondo con questa buia e luminosa abilità attraversando le fasi del ciclo mestruale, o ancora in gravidanza, nel parto e nel post nascita. Esploreremo insieme in questo mese come trasformare il valore emotivo e simbolico che diamo a questo sentire forte e prepotente talvolta.