Assistenza in gravidanza

“Abbiamo conosciuto Martina poco dopo aver scoperto di essere incinti. Siamo stati guidati nella fisiologia e nei momenti di stress, matrimonio e impegni vari. C’è un grande potere nei suoi abbracci, un farti sentire accolta e non giudicata. Lia ogni volta che sentiva la sua voce partiva con un ballo. Un semplice come stai che diventa importante quando lo ricevi, come se potessi aprire il rubinetto dello sfogo. Quello stesso sfogo che mi aveva fatto andare in crisi nera quando non arrivava il parto, mi diceva di chiamare le onde, di radicarmi a terra e le onde sono arrivate”.

“Ciao piccoletto”: parole cariche di emozione ed entusiasmo ad accompagnare un tocco fermo e al tempo stesso delicato. Eccolo il mio primo ricordo di Martina. Il nostro primo con-tatto, mediato da mamma, quando ancora non ero lungo che una spanna e navigavo beato dentro al pancione. Ho capito subito di essermi imbattuto in una di quelle anime belle, tanto rare da incontrare oggigiorno. Solo più tardi, durante gli appuntamenti del sabato al corso preparto (così preziosi per i miei genitori), avrei imparato a riconoscerne la voce. Solo più tardi, quando una sera di febbraio in un luogo e in un tempo sacri sono venuto alla luce, avrei scoperto i suoi occhioni penetranti. Solo più tardi, in occasione degli innumerevoli incontri a casa dopo la mia nascita (nel corso dei quali ha amorevolmente curato le ferite nel corpo e nel cuore di mamma e insegnato a papà a prendersi cura di me), avrei appreso a distinguerne il profumo. Solo più tardi! Ma già da quei primissimi istanti insieme avevo intuito tutta la bellezza racchiusa in questa donna, che definire ostetrica è riduttivo. Sono tanto grato all’universo per aver messo cicogna Martina sul cammino della mia mamma e del mio papà”.